Buon 1° Maggio

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Lavoro DonneIl 1° Maggio è la giornata in cui in tutto il mondo si festeggiano i lavoratori ed il lavoro, l’attività umana che più di ogni altra è capace di far sentire un individuo completo ed utile, in quanto parte di un sistema in cui la fatica è volta a produrre beni e servizi per la comunità, per il benessere proprio ed altrui.

In tempi di crisi sono sempre meno però coloro che si ritrovano a festeggiare per la propria fatica, mentre giorno dopo giorno chiudono imprese, aziende, esercizi commerciali ed aumentano i disoccupati, gli inoccupati, i precari.

Secondo lo studio “Scenari di sviluppo delle economie locali italiane” effettuato da Unioncamere e Prometeia, il tasso di disoccupazione in Sardegna passerà dal 16,2% attuale al 17% nel 2013, ma il dato allarmante è quello rilevato dall’ISTAT a fine 2012 relativo ai giovani: il 20% dei sardi tra i 25 ed i 34 anni ed il 40% tra i 15 ed i 24 anni è privo di occupazione, cifre drammatiche soprattutto se confrontate col medesimo indicatore italiano che si attesta però al 38,4%.

Il perché di tale sfacelo è da imputare certamente alla crisi economica e ad un tessuto produttivo che in Sardegna non è riuscito a sopportare l’impatto dell’onda d’urto che si è abbattuta in Europa da oltreoceano. Le vittime principali sono dunque i giovani, coloro che hanno poca o addirittura inesistente esperienza lavorativa per evidenti ragioni anagrafiche, spesso senza una famiglia propria e dunque i primi ad essere sacrificati in caso di “ridimensionamento del personale”.

Ancora più indifesi sono i cosiddetti neet, i giovani che non studiano e non lavorano e perciò chiusi in un circolo vizioso di inesperienza e mancanza di preparazione professionale, che li condanna ad essere “scartati” o al “le faremo sapere”, frase di circostanza dei sempre più rari colloqui di lavoro.

iRS crede fermamente nel valore sociale del lavoro, quale mezzo per raggiungere e mantenere la dignità di individui utili alla collettività ed alla crescita della società civile.

iRS festeggia dunque i lavoratori ed è vicino a coloro che non conoscono o non sanno più cosa significhi la soddisfazione del fare e del creare, a coloro che provano la disperazione dell’inattività, del non riuscire a tirare a campare, a coloro che sono costretti a lasciare la propria terra e mangiare pane straniero pur di resistere, e a coloro che non ce l’hanno fatta, perché la disperazione li ha travolti.

Il nostro movimento è da sempre impegnato e continuerà a dare il proprio contributo e sostegno ai lavoratori, donne e uomini, affinché il lavoro continui ad essere ciò che contribuisce a trovare la felicità e mai ricatto o compromesso a discapito del bene collettivo.

iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna

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