Chimica Verde – iRS interviene al Consiglio Comunale di Porto Torres

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Attivisti di iRS e comitato No Chimica Verde

La fase preliminare all’implementazione del progetto chiamato “Chimica Verde” che interessa l’area del petrolchimico di Porto Torres ha riguardato una serie di convegni e presentazioni pubbliche.

Durante questi incontri, spesso aperti alla cittadinanza, le società Eni, Enipower, Novamont, Matrìca insieme ai rappresentanti delle amministrazioni locali, hanno esposto il piano dei lavori.

In molte di queste occasioni pubbliche si è anche riscontrato quanto sia stata numerosa la presenza di persone interessate a comprendere più da vicino gli effetti e le ricadute che il progetto porterà al territorio in cui vivono.

Tuttavia, a fronte di una così forte partecipazione popolare, dobbiamo tristemente rimarcare come non sia stato possibile coinvolgere direttamente i cittadini nella decisione verso un progetto di così ampia rilevanza e che riguarda l’intero territorio.

Così come non è stato inoltre possibile dare spazio ai pareri di studiosi e professionisti “neutrali” (cioè non direttamente coinvolti nel progetto “Chimica Verde”) che si occupano di valutazioni e sostenibilità di grandi progetti.

Anche durante il consiglio comunale di Porto Torres che si è svolto questa sera (Martedì 26 Marzo 2013)   con la commissione reindustrializzazione, dove erano presenti i rappresentanti di Eni, Enipower, Novamont e Matrìca non vi è stato nessun tipo di confronto. Era possibile porre delle domande, scritte in un foglietto di carta, ai rappresentanti  delle varie società ma senza che chi ha posto la domanda avesse poi diritto di replicare dopo che gli veniva data la risposta, spesso poco chiara.

Per altro rimangono presenti molti dubbi anche per quanto riguarda il piano di bonifica delle aree inquinate; ciò che viene presentato come “Chimica Verde” rivela una serie di aspetti ambigui, sia per ciò che concerne il  progetto d’installazione della Centrale a Biomasse e sia per la realizzazione delle stesse opere di bonifica. Operazione quest’ultima per altro indispensabile e non più procrastinabile. Per esempio, a oggi non è per nulla chiaro come si intenda  intervenire nell’area di “Minciaredda” dove già dieci anni fa gli attivisti di iRS portarono alla luce una discarica di sostanze altamente tossiche.

Simone Maulu | Foto Paola Rizzu

iRS era presente al consiglio comunale con un sit – in nella piazza del comune assieme al comitato No Chimica Verde/No inceneritore. Durante il consiglio comunale le delegazioni degli attivisti di iRS e del comitato hanno presenziato in aula per tutta la seduta.

Ha preso la parola il responsabile di iRS Simone Maulu, che ha espresso la voce di iRS e dei comitati, e ha rilanciato con forza  la proposta già espressa in sede di consiglio provinciale diversi mesi fa dal consigliere iRS Gavino Sale, in cui si propone la costituzione di un tavolo paritetico dove possano confrontarsi pubblicamente, da una parte gli incaricati di Eni, Enipower, Novamont, Matrìca e Syndial e dall’altra i tecnici espressi dalla società civile, dalle associazioni e dai comitati.

“Pensiamo che le istituzioni debbano lavorare al più presto nella costituzione di questo tavolo di confronto paritetico, aperto al pubblico, a cui tutti i cittadini hanno il diritto di accedere – ha continuato Simone Maulu –  e rinnoviamo l’invito affinché i rappresentanti istituzionali si impegnino alla restituzione del ruolo alle comunità nelle scelte che riguardano il futuro del territorio, nel segno della trasparenza e condivisione, come atto di rispetto nei confronti dei cittadini e in particolare dei lavoratori interessati”.

iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna

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