A proposito della vicenda riguardante la statua del Magnon a Santa Teresa

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A proposito della vicenda riguardante la statua del Magnon che in questi giorni sta attraversando la comunità di Santa Teresa e che è diventata oggetto di dibattito in tutta la Sardegna.
Della questione se ne iniziò a parlare nel 2018 quando la giunta, della quale anche io facevo parte in qualità di Assessora alla Cultura e Turismo, approvò uno stanziamento di cinquecento euro per l’acquisto di alcuni scalpelli ( vado a memoria perché il sito del Comune è in aggiornamento) destinato allo scultore Gianni Andreace, il quale voleva donare al paese una sua scultura.
L’atto è passato quasi come ordinaria amministrazione, non mi era ben chiaro che tipo di opera lo scultore volesse donare ma il finanziamento era irrisorio e non gli si è dato tanto peso.
In seguito, quando in giunta arrivò una proposta di un stanziamento di denaro che ammontava a duemila euro per l’acquisto di un piedistallo dove posare la statua, venni a conoscenza che “l’opera” raffigurava e omaggiava P.F.M. Magnon e che Andreace pretendeva che fosse posizionata in piazza Vittorio Emanuele I. Immediatamente, e per diverso tempo a seguire, il sindaco Pisciottu cercò di convincermi a non sollevare polemiche e lasciar correre la cosa.
Il mio pensiero era già conosciuto da tutti dato che nel 2016 non partecipai alla rievocazione della fondazione di Santa Teresa e spiegai pubblicamente le ragioni.
Coerentemente con la mia posizione politica mi opposi. Inoltre aprii una discussione in giunta per esprimere la posizione di contrarietà e le ragioni non solo mie ma soprattutto della parte della comunità che rappresentavo all’interno dell’istituzione.
Essendo l’unica indipendentista all’interno della maggioranza e l’unica componente della giunta ad opporsi alla follia di onorare un rappresentante dei Savoia, prospettai al sindaco le mie dimissioni.
A questo punto Pisciottu per evitare che io mi dimettessi e per non creare tensioni interne, portò la discussione nel gruppo di maggioranza dove alla fine la maggior parte dei Consiglieri non fu d’accordo a che la statua venisse posizionata in piazza.
Dopo un lungo confronto molto acceso feci una proposta di mediazione che era quella di posizionare il busto di Magnon al cimitero monumentale dove sono conservati i sui resti. Ed ovviamente senza la targa con la dicitura “fondatore di Santa Teresa che nel 1808 principiò l’opera di progresso in questa remota frontiera del Regno di Sardegna”
Quasi tutti furono d’accordo. Tutto questo è rimasto all’interno della maggioranza come avviene nella sana e corretta dialettica istituzionale. Poche informazioni trapelarono all’esterno, anche se in tanti erano a conoscenza della mia contrarietà. Nel mentre arrivò la pandemia Covid-19 che ci travolse e la “faccenda Magnon” cadde nel dimenticatoio. Non facemmo nessun atto per sancire la decisione, presa a maggioranza, di mettere il busto nel cimitero, fino alla fine del nostro mandato elettorale.
Oggi siamo ancora nel pieno della pandemia, le attività non possono aprire, non si hanno certezze sulla stagione turistica, le vaccinazioni vanno a rilento, i tagli al bilancio sono una reale necessità. Non sappiamo cosa ci aspetta nel futuro prossimo ma l’attuale amministrazione decide, senza una discussione pubblica, di posizionare la famigerata statua sotto la torre di Longosardo.
Perché se posizionare una statua in un angolo del cimitero monumentale può non interessare alla collettività e può essere presa a maggioranza, posizionarla sotto uno dei monumenti più importanti del paese cambia completamente il modo di trattare la questione sia sul piano istituzionale che su quello democratico.
Ma evidentemente per questa amministrazione non è così. Sia il luogo scelto , la torre, simbolo del paese, dove proprio dal Magnon vennero assassinati diversi patrioti sardi tra cui il rivoluzionario Francesco Sanna Corda, sia la targa descrittiva che riporta una dicitura molto discutibile e storicamente errata, sono un insulto alla memoria di tanti sardi che hanno perso la vita sotto il giogo dei Savoia.
Questo per me da cittadina, da ex assessora e da rappresentante di iRS a Santa Teresa è un atto inaccettabile! E lo è anche per tanti altri sardi.
Nel 2021 decidere sul posizionamento di una statua di un personaggio storico di dubbia integrità morale, mi pare fuori dalla vita reale, che di certo non ci sta risparmiando lacrime e sangue. Santa Teresa Gallura, Lungoni, deve guardare avanti, nella costruzione del futuro della comunità, vivendo interamente il presente.
Stefania Taras
iRS – Gallura
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