Eolico a Ploaghe, rinviata la decisione sull’ampliamento

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 Accolta la richiesta della minoranza consiliare

iRS continua a vigilare sullo sfruttamento del vento e sottolinea l’urgenza di un piano energetico nazionale

 iRS Ploaghe accoglie con soddisfazione il rinvio della decisione sull’ampliamento del locale parco eolico, decretata all’unanimità dal consiglio comunale di Ploaghe in data 29 luglio 2011. La proposta di ampliamento era stata presentata lo scorso 21 luglio al sindaco dalla società Italian Vento Power Corporation (I.V.P.C.) Power 7 Srl nella persona dell’amministratore unico avvocato Oreste Vigorito. Tale proposta era stata presentata sulla base della convenzione stipulata fra la stessa società e il Comune di Ploaghe il 23 febbraio 2008.

In base a quell’accordo, approvato dal Consiglio Comunale nel novembre 2007 (con delibera n. 57 del 28/11/2007), la potenza massima consentita per l’ampliamento del parco era di 20 MW; mentre oggi nella nuova richiesta si chiede un raddoppio di potenza complessiva sino a 43 MW. Il canone per la concessione trentennale del diritto di superficie era invece stato determinato in una quota pari al 3% dell’importo pagato dagli acquirenti per l’energia prodotta dalla centrale e dai “Certificati Verdi”. Era inoltre prevista una quota annua pari a 2.500 euro per ogni turbina (non era però indicato il numero complessivo) installata sul suolo, oltre ad un versamento una tantum di 10.000 euro alla firma della convenzione, di 20.000 € all’ottenimento della valutazione impatto ambientale e un ulteriore una tantum di 50.000 euro all’ottenimento dell’autorizzazione a costruire il parco eolico da parte degli enti competenti.

iRS è da sempre particolarmente attenta a questo tipo di problematiche, e già in passato aveva monitorato e analizzato la situazione ploaghese, spingendo e facendo pressione perché riguardo il parco eolico fosse fatta chiarezza al di là di facili speculazioni e contingenze. Speculazioni andate in scena in occasione della specifica convocazione del consiglio comunale che, avente all’ordine del giorno un argomento così importante e senza una adeguata pubblicità, era stato convocato in seduta straordinaria urgente, particolare che ha impedito ai consiglieri di prepararsi adeguatamente. I documenti a disposizione della minoranza erano infatti risultati incompleti e frammentari, mancavano la delibera e una planimetria, tanto da rendere impossibile un’attenta e seria valutazione della proposta.

Oltretutto nella proposta di ulteriore aumento e nella convenzione approvata nel 2008 non era presente il numero di aerogeneratori da installare, la loro potenza massima, la morfologia, la posizione nel territorio e il numero di unità lavorative locali che sarebbero state assunte. Senza considerare che attualmente il parco è sotto sequestro, con facoltà d’uso ed affidato al custode giudiziario che lo mantiene in funzione, nell’ambito dell’operazione “Via col vento” condotta dalla Guardia di Finanza di Avellino; operazione che ha portato all’arresto di quattro persone con ben 12 società finite sotto inchiesta per truffa ai danni dello Stato Italiano finalizzata all’indebita percezione di contributi pubblici. Anche per questo, parte della documentazione richiesta precedentemente dal gruppo di minoranza “Obiettivo Ploaghe” risulta a tutt’oggi irreperibile (dallo stesso Comune di Ploaghe) a seguito del sequestro preventivo operato dalla Guardia di Finanza di Sassari il 9 ottobre 2008.


Grazie quindi alle rimostranze dei componenti del gruppo di minoranza, in una affollata seduta consiliare svoltasi alla presenza di diversi cittadini, fra cui numerosi attivisti di
iRS con in testa il consigliere provinciale e presidente del movimento Gavino Sale, il sindaco e la maggioranza hanno deciso di accogliere le obiezioni fornite dall’opposizione e di rimandare la decisione ad una ulteriore seduta aperta da tenersi a settembre, dove verranno richieste alla I.V.P.C. Power 7 Srl maggiori informazioni e particolarità tecniche ed economiche sull’ampliamento del parco. Già nel marzo del 2010 era stata presentata un’altra proposta di ampliamento da parte della I.P. Maestrale (attuale proprietaria del parco esistente), ma a seguito delle perplessità manifestate dalla minoranza consiliare di allora, del tutto simili a quelle manifestate in questa occasione, il Consiglio Comunale aveva deliberato all’unanimità di rinviare la discussione sulla proposta di ampliamento.

iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna ancora una volta sottolinea «l‘assurdità di contratti iniqui imposti dalle multinazionali di turno, che con la complicità di amministrazioni comunali disponibili e di privati allettati da poche decine di migliaia di euro, installano sulle nostre colline decine di enormi tralicci che grazie ad accordi trentennali fruttano loro, fra energia prodotta e certificati verdi, ingenti somme di danaro, in un quadro di vero e proprio sfruttamento del vento».

iRS chiede quindi con urgenza la costituzione di un piano energetico nazionale, abbinato ad una seria e scrupolosa valutazione paesaggistico-ambientale che tuteli quel “territorio incontaminato” tanto pubblicizzato nelle nostre campagne turistiche e sempre più autentico valore da preservare. «Solo un’attenta e precisa riduzione dell’energia prodotta da combustibili fossili in osservanza di un piano energetico compatibile con il nostro territorio nazionale potrà indirizzare insieme alle misure volte al risparmio energetico, alla produzione fonti rinnovabili in armonia con la vera ricchezza della nostra terra».

Il grande lavoro svolto delle attiviste e degli attivisti di iRS ha per fortuna prodotto il grande risultato di condizionare positivamente le decisioni istituzionali. Come già successo nel comune di Ossi, dove le eccezioni presentate alle valutazioni d’impatto ambientale hanno di recente fatto respingere alla Regione la proposta di un parco da realizzare in un territorio già provato dalla presenza di numerose cave. Come accaduto anche a Ploaghe, dove la vigilanza degli indipendentisti, la loro presenza nel territorio e il loro intervento nel consiglio comunale hanno di fatto sostenuto e rinforzato la presa di posizione della minoranza consiliare volta a chiedere ed ottenere il rinvio dell’approvazione all’ampliamento previsto in una seduta straordinaria di un fine settimana estivo senza una vera riflessione sulle conseguenze per il territorio ploaghese.

A titolo informativo, occorre sottolineare che il parco eolico di Ploaghe, di proprietà della International Power Italia srl (I.P.) Maestrale e del valore complessivo di 20 milioni 585 mila euro, è costituito da due impianti situati nella zona di Monte Ledda e dintorni, denominati Ploaghe-1 e Ploaghe-2, composti da 26 turbine eoliche della potenza di 1MW. La manutenzione attualmente è affidata all’I.V.P.C. Power 7 srl (la società proponente dell’ampliamento in discussione) che si avvale di 7 lavoratori del posto. In ordine alle somme dovute al Comune di Ploaghe dal soggetto gestore, in riferimento all’ultima annualità disponibile (2009), sono stati incassati 56.379,79 euro (mentre nel 2010 risultano circa 18.000 € in più dovuti all’aumento dell’indice ISTAT), per cui non risulta una specifica destinazione d’uso in quanto finanziano indistintamente il bilancio comunale. Il tutto considerato che ogni singola torre porta nelle casse delle aziende installatrici cifre che variano fra gli 800mila e il milione di euro all’anno, a fronte di cifre destinate a comuni e privati evidentemente inique e imbarazzanti per l’evidente sproporzione.

Tàtari, su 4 de Austu de su 2011

Coordinamento politico

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Scarica il PDF 23 04.08.2011 Eolico a Ploaghe, rinviata la decisione sull’ampliamento

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