Care sorelle e cari fratelli scozzesi,
la nostra presenza in Scozia in questo tempo cruciale per la vostra storia e per la storia d’Europa, la storia di tutti noi, vuole essere un sincero atto di vicinanza e ammirazione per quello che avete fatto e state facendo: arrivare pacificamente a sancire il diritto all’autodeterminazione coinvolgendo un’intera nazione in un grande momento di responsabilità collettiva e di sovranità popolare.
Ciò che risalta e conforta, l’insegnamento che cogliamo dalla vostra esperienza, è che questa libertà di decidere, questa possibilità di scegliere se divenire Stato indipendente, voi l’avete conquistata con un lavoro di anni, giorno per giorno, con tenacia e pazienza, tanto nutrendo la vostra coscienza storica nazionale quanto governando attraverso il vostro Parlamento la vostra società, rendendola più prospera e più giusta.
Voi ci avete mostrato che il referendum di autodeterminazione non è l’inizio di una storia ma il segno che una storia nuova è già iniziata. Una storia costruita attraverso il concorso e la partecipazione di ogni singola donna e uomo di Scozia, capaci di elevarsi al ruolo di quotidiani eredi della vostra splendida Dichiarazione di Arbroath:
In verità non è per la gloria, non per le ricchezze, non per gli onori che noi combattiamo, ma per la libertà… per quella sola, a cui nessun uomo retto rinuncerebbe, anche a prezzo della vita stessa.
Per questo, qualunque sarà il risultato del referendum, noi sappiamo che voi avete già vinto: il cammino per rimettere il futuro della Scozia nelle mani degli scozzesi, come avete efficacemente scritto, è tracciato.
Noi siamo qui in rappresentanza di tanta parte della gente sarda, dei nostri partiti e del nostro Parlamento per tessere un legame che vorremmo che si facesse sempre più profondo. Ma soprattutto siamo qui a rappresentare il sentimento crescente del nostro popolo, un popolo che sempre più anela a riprendersi la sua sovranità e tornare a prendere in mano le redini della propria storia. Un popolo che ambisce a scrivere la sua costituzione, rinverdendo i fasti di quella Carta de logu che, come la vostra Dichiarazione di Arbroath, dalle profondità del medioevo ci chiede di continuare a lavorare per il bene “dessa republica sardisca”.
Il vostro esempio ci sarà d’aiuto e di conforto nei momenti difficili. I vostri successi saranno motivo di entusiasmo come fossero i nostri.
Viva la Scozia! Viva la Sardegna!
Cagliari, 15 settembre 2014
Questo messaggio, promosso dalla Fondazione Sardinia, è stato discusso e fatto proprio dalle organizzazioni iRS, Partito dei Sardi, Progres, Rossomori, Sardigna Libera, Sardigna Natzione, Sel, Unidos, Confederazione Sindacale sarda, Confederazione dei Verdi e Sardegna Sostenibile e Sovrana.
Il giorno del referendum questa lettera verrà consegnata al comitato per il sì all’indipendenza della Scozia da una delegazione composta da diverse sigle che si recherà ad Edimburgo.