Il caso Quirra non è chiuso

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Non bastano le competenze dell’esperto di ingegneria chimico nucleare del Politecnico di Milano per avere un quadro definitivo sul reale stato di salute del territorio sardo sottoposto a servitù militari: nel caso specifico parliamo di Quirra. Al termine delle sue analisi, è lo stesso prof. Mario Mariani a dichiarare la necessità di ulteriori studi scientifici in modo da poter avere un quadro più esaustivo della situazione. In ogni caso, ad oggi e secondo l’ultima perizia, nessun disastro ambientale viene individuato nel poligono di Quirra.

L’affare Poligono ha messo in moto in questi anni una quantità straordinaria di professionisti delle superperizie: tanto che la base militare più grande d’Europa risulta essere la più analizzata del mondo. Sappiamo già tutto su ciò che è accaduto alle popolazioni locali in tempo di pace. Le loro ossa analizzate hanno parlato chiaro su cosa succede nel poligono. Saranno le prossime puntate giudiziarie a mettere a confronto le indagini del Politecnico con quelle degli esperti delle parti civili e quelle della Procura di Lanusei.

L’Unione Europea ha razionalizzato le capacità militari con il PESD, Politica Europea di Sicurezza e Difesa creando un nuovo mercato interno delle armi. A Quirra opera per esempio la Finmeccanica che copre il nono posto al mondo con 9,8 miliardi per vendite di armamenti militari ed è ora sottoinchiesta per forniture d’armi illegali all’India. Politicamente bisogna porsi la Sardegna intenda partecipare all’economia della guerra.

La legge 104 del 1990 ha imposto al Ministero della Difesa l’obbligo di eliminare le situazioni di squilibrio tra le regioni che sopportano il peso delle servitù militari.

Noi abbiamo il carico di oltre 65%. Vengono ignorati totalmente i pareri del Comitato Paritetico sulle servitù militari che si dice contrario alle esercitazioni nei Poligoni sardi. E’ fondamentale quindi applicare il Principio di Precauzione sancito dai protocolli internazionali insieme allo stop alle attività militari. Tutto questo scenario comporta la totale violazione della sovranità del popolo sardo sulla sua terra.

Il disimpegno totale delle servitù militari e le bonifiche dei siti inquinati devono essere l’obiettivo finale di qualsiasi lotta che intenda ridare dignità a tutta la Sardegna.

iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna

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