Un tozzo di pane in uno stagno

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Una giornata attesa, quella del 15 Gennaio 2013, da una fiumana di disoccupati che sperava di ottenere il voucher TFO 2013 predisposto dalla Regione Sardegna.

Persone a me vicine hanno manifestato non poche perplessità, appena 24 ore prima del fatidico “click della speranza”, circa le novità introdotte rispetto al bando del 2012 il quale fissava requisiti di inclusione su base comunale, cioè introduceva il principio per cui i comuni con più alto tasso di disoccupazione avevano una sorta di precedenza. Il criterio dell’anno scorso pareva rispettare il principio di equità, a parità di condizione occupazionale, in territori particolarmente difficili, mentre il bando del 2013 spalma tale parametro su tutta la Sardegna.

Il 15 Gennaio è il giorno fatidico ricco di colpi di scena. Alle ore 9:15 circa il sito www.sardegnatirocini.it presentava già dei problemi, confermati poi da un avviso che affermava che il sito era “sotto attacco hacker” intorno alle ore 11:00. Nonostante tutto, il sito continua ad accettare l’inserimento dati da parte del tirocinante e del soggetto ospitante fino alle ore12:10; qualche minuto dopo appare un altro avviso: “Tirocini con voucher 2013 terminati alle ore 12:10. Si potrà presentare tirocini regionali senza voucher da giovedì 17 gennaio”. Sono visi disperati quelli che ho visto stamattina, parole al veleno quelle lette nei vari social network, ennesime delusioni quelle che prendono il posto dei sogni, spesso di chi ha creduto che il voucher rappresenti un’opportunità da non perdere, una possibilità per uscire dal tunnel dei call center.

Claudia, laurea magistrale in Psicologia, dichiara:

“Ho preservato la mia condizione di “disoccupata” solo per partecipare al bando, emanato guarda caso prima di Natale e conclusosi poco dopo l’Epifania. E’ chiaro che in quelle settimane di feste i titolari delle aziende, figure fondamentali per poter stipulare il progetto, erano in ferie. Nonostante ciò, trovo comunque un’azienda ottima presso la quale fare il tirocinio, la tutor è entusiasta ed io pure, entusiasmo che muore stamattina quando magicamente scompaiono centinaia e centinaia di voucher in due ore, ore in cui il sito è “attaccato dagli hacker” e, per la maggior parte delle persone, completamente inaccessibile.  A prescindere dai problemi tecnici prevedibili e pertanto ingiustificabili, in quelle due ore gli impiegati regionali avrebbero dovuto visionare i progetti uno per uno per poterli considerare idonei, in modo da scartare gli inidonei e lasciar spazio agli idonei. La sensazione che suscita tutto ciò è di estrema rabbia e di perdita totale della pazienza che noi giovani stiamo cercando di avere per tollerare la vita che facciamo. Infatti la pazienza è terminata, il che non significa resa, bensì il contrario”.

Francesca vuole imparare un mestiere, l’Università non faceva per lei:

“Ho provato molta ansia stamattina, i tempi erano ristretti e la consapevolezza di non potercela fare andava a concretizzarsi man mano che il portale respingeva il caricamento dati, nonostante i ripetuti tentativi”.

 

Ugo Cappellacci ha dichiarato che “la Giunta annullerà la procedura e la ripeterà con tutte le cautele e le garanzie che il caso richiede”.

Non è prevista l’estensione del periodo formativo con un’assunzione da parte delle aziende che ospitano i tirocinanti, non ci sono garanzie, sei mesi di tirocinio e poi il vuoto e non ci vuole tanta fantasia per capire che così facendo si alimenta il lavoro nero. Mi chiedo, a cosa serve un periodo formativo formulato in questa maniera? Quale futuro ci aspetta? Forse conviene mantenere viva la tradizione della valigia di cartone? No, troppo facile signori miei, non vi daremo questa soddisfazione. Non rimarremo con le mani in mano a spartirci un tozzo di pane.

Azzurra Palmas

TzdA iRS Casteddu

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