La pesca con le cianciole a Bosa, una rapina autorizzata delle nostre risorse

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Apprendiamo la notizia che il governo italiano, tramite il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste ha autorizzato il peschereccio “I DIECI ANGELILLO” proveniente dalla Toscana a svolgere le proprie operazioni nel mare antistante il litorale di Bosa.

Con grande sconcerto e preoccupazione veniamo a sapere che tale concessione sarà sfruttata utilizzando il metodo della pesca con il cianciolo.

Questa pratica fa uso di una tecnica di circuizione dei branchi: grazie all’impiego di grandi reti si ha la possibilità di salpare a bordo enormi quantità di pescato in tempi brevissimi. Un vero depauperamento del mare e perciò recentemente sempre più osteggiato dalle comunità e dalle marinerie locali perché considerato molto dannoso ai fini del ripopolamento ittico.

Non è un caso che nella vicina Corsica questa pratica sia severamente vietata.

In Sardegna invece lo sfruttamento indiscriminato del territorio e del mare sembra non conoscere fine. A questo si accompagna l’amarezza di dover constatare che per l’ennesima volta questo furto avviene anche con la complicità della Regione Sarda che invece di lavorare per affrontare i già gravi problemi della pesca sarda e tutelare gli interessi dell’isola, autorizza queste operazioni di saccheggio dei nostri beni.

iRS, indipendèntzia Repùbrica de Sardigna ha sempre sostenuto le proprie battaglie in nome del diritto dei sardi a poter vivere modo armonico e sostenibile nella propria isola.

Affermando la sovranità sulla nostra terra, sul nostro mare e sulle risorse naturali, saremo da subito impegnati per impedire che si compia questa ennesima rapina.

indipendèntzia Repùbrica de Sardigna

Rassegna Stampa

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