Su PD sardu cheret sa gherra in domo. Sos parlamentares democràticos pro sa base de Chirra

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09 ottobre 2008

Sos deputados sardos de su PD ant iscritu un’interrogatzione parlamentare a sos Ministros italianos de sa Defensa e de s’Isvilupu Econòmicu pedende de ismanniare sa base militare de Chirra e de torrare a cumintzare con sas proas e sos esperimentos militares, manera custa, a pàrrere issoro, de sarvare e megiorare s’economia de su territòriu.

Est custa, duncas, s’idea de democratzia e de crèschida econòmica e sotziale de su PD?

iRS est traballende pro un’alternativa bera a s’economia de sa gherra.
Pro un’isvilupu chi punnet a dare balore a sas risorsas de su logu, pessende a sa salude de sos traballadores, de sos tzitadinos e de s’ambiente.

Onorèvoles Andrea Lulli, Siro Marrocu, Amalia Schirru, Giulio Calvisi, Caterina Pes, Paolo Fadda, Guido Melis… IRGONZA!

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Locandina a colori
Locandina in bianco e nero

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Traduzione in Italiano:

IL PD SARDO VUOLE LA GUERRA IN CASA

In una recente interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri italiani della Difesa e dello Sviluppo Economico i parlamentari sardi del PD reclamano l’ampliamento del poligono militare di Quirra e la ripresa di sperimentazioni ed esercitazioni come unica via per la salvezza economica dell’area.

Queste sono le soluzioni democratiche per lo sviluppo economico e sociale prospettate dal PD?

iRS chiede se davvero non sia possibile un’alternativa all’economia di guerra verso uno sviluppo che valorizzi le risorse locali, tuteli i lavoratori e la salute di tutti.

Onorevoli Andrea Lulli, Siro Marrocu, Amalia Schirru, Giulio Calvisi, Caterina Pes, Paolo Fadda, Guido Melis… VERGOGNA!
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Isgàrrica s’artìculu: 2008-10-09 – Su PD sardu cheret sa gherra in domo
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APPROFONDIMENTI

L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEI DEPUTATI SARDI DEL PD

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa e il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
La notizia appresa sui quotidiani regionali sardi nei giorni scorsi, che le sperimentazioni sull’aereo senza pilota Sky X avrebbero lasciato l’Ogliastra e la Sardegna a favore della Puglia ha registrato notevoli preoccupazioni.

La realizzazione di una pista di volo a Monte Cardiga è la pregiudiziale, insieme all’autorizzazione di un corridoio di volo con Decimomannu, per la messa in rete dei quattro poligoni sperimentali della Sardegna. Una struttura unica in Italia, adatta per le sperimentazioni sia militari che civili di grande rilevanza, possibili grazie alla disponibilità di un territorio esteso per dodicimila ettari, più un ampio braccio di mare sulla costa orientale. Il “quadrilatero sardo” sarebbe l’unico in grado di contrastare le mire egemoniche del Metadistretto dell’Aerospazio recentemente costituito da Alenia-Finmeccanica con le Regioni di Piemonte, Campania e Puglia, le Università e 300 imprese locali. Alla realizzazione della pista di volo a Monte Cardiga è collegato anche il progetto di un Centro per la sperimentazione ambientale di rilevanza europea. La nascita del Polo Aerospaziale rappresenta, quindi, per alcuni territori sardi, l’unica possibilità di un futuro industriale.

Il ministero della Difesa ha ribadito il via libera alla nuova pista di volo del Poligono. Ma le sperimentazioni sui velivoli Sky e Neuron dipendono dall’accordo fra vertici militari e Finmeccanica. La realizzazione dell’opera, fondamentale per le sperimentazioni aerospaziali, sia militari che civili, è appunto legata all’esito delle trattative in corso con Finmeccanica riguardo alla ripartizione dei costi e delle modalità di utilizzo delle pista sperimentale da parte di entrambi i contraenti.

Le modalità dell’accordo prefigurerebbero, su scala ridotta, le caratteristiche di quella new company tra soggetto pubblico e industrie private auspicata dalla Nato per il potenziamento del Poligono. Anche la sperimentazione sui due prototipi di aereo senza pilota (Sky X e Neuron), che vede in primo piano il gruppo italiano Alenia -Finmeccanica, è frutto di una collaborazione europea. Solo che l’Italia investe appena il 4 per cento nel settore della ricerca aerospaziale, a fronte del 13 per cento della Francia e all’11 per cento di Germania e Gran Bretagna. Per colmare questo divario è stato costituito recentemente il Metadistretto italiano dell’Aerospazio tra le Regioni Piemonte, Puglia e Calabria.

La Sardegna è stata tagliata fuori, nonostante rappresenti con il Poligono del Salto di Quirra (da collegare all’aeroporto militare di Decimo tramite un corridoio aereo) il quarto vertice naturale del sistema, indispensabile per chiudere il quadrilatero delle sperimentazioni più impegnative made in Italy. Salvo ricorrere a costose trasferte presso i poligoni del Nord Europa. Sindacato, forze politiche e amministratori dell’Ogliastra sono ora impegnati per recuperare al territorio un ruolo adeguato in un contesto di tecnologia avanzata del valore prossimo ai 5 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la realizzazione della pista di volo a Monte Cardiga, si sta lavorando ad una bozza d’accordo con Finmeccanica che prevede a carico del Poligono l’esecuzione dei lavori di movimento terra affidato a uomini e mezzi del Genio Militare. Il ministero della Difesa ha ribadito per due volte quest’anno l’importanza primaria della striscia tattica polifunzionale a Monte Cardiga, respingendo le motivazioni del parere negativo pronunciato dal Comitato Paritetico. Il 24 aprile Arturo Parisi, ministro della Difesa del Governo Prodi, aveva dato il primo via libera alla realizzazione della pista. La decisione è stata ribadita il 25 luglio dal successore Ignazio La Russa con l’avvento del Governo Berlusconi.

Si interpella il Ministro per saper se le notizie sopra riportate sono fondate e per conoscere la posizione del Governo in ordine all’opportunità che il progetto possa comprendere anche la Regione Sardegna.

Roma, 26 settembre 2008

On. Siro Marrocu, On. Caterina Pes, On. Guido Melis, On. Andrea Lulli, On. Amalia Schirru, On. Giulio Calvisi, On. Paolo Fadda

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