iRS prende le distanze dal partito trasversale del mattone.

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Le attiviste e gli attivisti di iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna si dissociano da quanto emerso durante la votazione degli emendamenti che riaprono la strada al cemento sulle coste, nelle aree agricole e in quelle turistiche.

Avevamo già esposto pubblicamente le nostre perplessità rispetto al disegno di legge noto come “Legge Casa” che, invece di invertire decisamente la rotta caratterizzata dal cemento dei piani casa precedenti, si poneva fondamentalmente in linea con essi. Abbiamo denunciato infatti l’assenza di una visione strategica di territorio, di politiche per la casa e di approcci orientati verso l’efficientamento energetico e la riqualificazione dell’esistente.

Una legge che facesse suoi i più avanzati concetti di Volume Zero, in linea con le trasformazioni urbanistiche che si stanno portando avanti in tutta Europa, al fine di ridurre il consumo di suolo e restituire dignità alle città e ai paesi cresciuti senza controllo negli ultimi cinquant’anni; che intervenisse anche sull’annoso snellimento degli interminabili iter burocratici; che partisse da considerazioni basilari che vedono la Sardegna colpita da un forte calo demografico e contemporaneamente con una quantità elevatissima di seconde case e nuove costruzioni invendute (circa 170mila case per un totale di oltre 500mila posti letto).

Per questi motivi non possiamo che esprimere lo sconcerto nell’apprendere che numerosi esponenti del Consiglio Regionale siano stati capaci di votare a favore di una visione di territorio ormai obsoleta, incuranti delle ripercussioni che questo tipo di politiche potrebbero avere sul paesaggio, bene collettivo da tutelare e trasformare con coscienza, capacità e competenza.

Ci batteremo a qualsiasi costo perchè il partito trasversale del mattone e la logica speculativa non abbiano la meglio sulle politiche serie per la costruzione della Sardegna del domani.

iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna 

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