iRS si oppone al del deposito cauzionale di Abbanoa

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E’ di qualche giorno fa la notizia che l’ente gestore dell’acqua pubblica, Abbanoa S.p.a., addebiterà sulle bollette di migliaia di sardi un deposito cauzionale di circa 50 euro, ma che in alcuni casi arriverà a toccare anche il doppio di questa cifra.

Secondo i dirigenti di Abbanoa s.p.a., il deposito cauzionale sarebbe giustificato dall’esigenza di coprire eventuali insolvenze.

iRS – Indipendentzia Repubrica de Sardigna ritiene che in un momento di grave crisi economica il deposito cauzionale vessi ulteriormente i cittadini e debba, quindi, essere completamente rimosso dalle bollette. Le famiglie sarde non sono in condizioni di poter reggere un’ulteriore spesa che pesa inevitabilmente sul proprio bilancio.

L’attività di Abbanoa e’ stata caratterizzata, fin dalla sua nascita, da una gestione disastrosa che ha provocato un’infinità di disservizi, tra i quali la fornitura per lunghi periodi di acqua non potabile, molteplici interruzioni dell’erogazione, invio di bollette forfettarie senza effettuazione delle letture dei contatori. Tutti questi sono disservizi a danno degli utenti, ai quali non è mai stato erogato nessun tipo di risarcimento.

Nonostante ciò, l’ente gestore ha sempre preteso il pagamento perentorio delle sue prestazioni ed ogni reclamo portato avanti dai singoli o da gruppi è rimasto inascoltato.

L’ acqua è un  bene pubblico. I cittadini devono poter pagare il servizio, non la risorsa idrica.

Pertanto iRS si oppone all’inserimento di questo nuovo costo in bolletta che agli occhi dei cittadini assume le vesti di una nuova tassa sull’acqua.

iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna

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