L’unione fa la flotta

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Stanchi di lamentarsi per la diminuzione costante di presenze turistiche nelle coste più belle del mondo, un gruppo di coraggiosi imprenditori turistici del nord Sardegna ha preso di petto la crisi causata dal caro traghetti dettato da un monopolio privato di armatori, che di fatto ha isolato la Sardegna dal resto del mondo, e ha deciso di noleggiare una nave passeggeri per ri-portare i turisti in Sardegna. Dopo promesse regionali non mantenute, lo stato italiano che sovvenziona con 72 milioni di euro la Tirrenia ed i biglietti sempre più cari, 60 imprenditori sono andati in Grecia e hanno contrattato per utilizzare una nave che dal 12 giugno al 30 settembre arriverà ad Olbia carica di turisti.

L’iniziativa privata non risolverà certo l’annoso problema dei trasporti navali in partenza e arrivo per la Sardegna. Tutto ciò dopo anni nei quali noi sardi abbiamo subìto il monopolio delle compagnie di trasporto italiane che hanno lucrato sulla nostra insularità attraverso la speculazione sul costo dei biglietti e su un servizio agli utenti scadente, per niente funzionale all’immagine della Sardegna e al suo sviluppo economico turistico, per il quale le stesse compagnie avrebbero dovuto operare, in primis quale strategia commerciale per aumentare il flusso dei passeggeri. A causa dell’idea e della prassi commerciale dei vettori tradizionali, le distanze geografiche sono diventate un problema per i viaggiatori che ogni anno scelgono la Sardegna, ma specialmente per i sardi che per anni hanno visto negato il proprio diritto alla mobilità a costi contenuti e ragionevoli.

Ecco dunque prender vita un progetto che dimostra come potremmo fare a meno dei 72 milioni che l’Italia versa alla Tirrenia per farci viaggiare a costi altissimi, un buon esempio di come potremmo fare a meno dell’Italia. Il pacchetto commerciale prevede che all’interno della nave si parli di Sardegna (e non di Disneyland), attraverso la distribuzione delle copie di una rivista che racconterà la nostra terra sotto diversi aspetti, da quello naturalistico e paesaggistico fino a quello storico; ma soprattutto saranno presenti gli artigiani e le loro creazioni artistiche e le produzioni agroalimentari sarde che saranno servite nei ristoranti di bordo.

E’ pur vero che ogni viaggio della nave costa 63 mila euro, ma offre 700 posti macchina e 1500 posti passeggeri. L’operazione commerciale è certamente impegnativa ed onerosa e per questo l’armatore greco aveva richiesto una fideiussione a garanzia degli impegni; come prevedibile le banche sarde hanno negato la fideiussione ma l’armatore non si è tirato indietro e ha accettato che gli venisse anticipato il primo mese di viaggio (1 milione di euro) che è stato coperto dalle prime prenotazioni!

Questa è un’ottima e incoraggiante dimostrazione di uno spirito imprenditoriale convinto della bontà ed efficacia di un progetto che ha come scopo il rilancio del turismo vacanziero e l’offerta di un servizio di trasporto di cui beneficeranno per primi gli stessi sardi, poiché di fondo c’è l’idea di attuare una vera politica di sovranità ed utilizzo delle risorse in maniera funzionale allo sviluppo della Sardegna.

L’impresa è difficile, ma l’unione delle forze è il suo motore ed i benefici ricadranno su tutti.

iRS sostiene ed auspica questa ed analoghe iniziative che rappresentano un buon esempio di sovranità applicata, scevra da logiche di monopolio e sussistenza di stato o bancaria.

 iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna

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