I Giganti di Monti’e Prama: il cammino travagliato degli eroi.

0

Gli eroi, si sa, sono tali in virtù del loro essere sopravvissuti ad imprese straordinarie e fatiche sovrumane. Non poteva quindi essere diversamente per le statue di Monti ‘e Prama: eroiche perché raffigurano is mannus della civiltà nuragica al suo apogeo, eroiche per la loro travagliata storia.

In seguito a ritrovamenti fortuiti da parte di contadini nella località Monti ‘e Prama di Cabras, gli scavi sistematici del 1979, rivelarono la presenza di una vera e propria “discarica” di statue in arenaria a tutto tondo, ridotte a un cumulo di macerie sovrapposto ad una serie di “tombe a pozzetto”.

Le statue costituivano con molta probabilità un complesso funerario di notevole importanza, dal chiaro intento celebrativo viste le dimensioni e la raffinatezza dei dettagli delle sculture. Fanno pensare ad un popolo che, al massimo del suo splendore e consapevole della sua potenza, desiderava far mostra del prestigio del sè agli occhi di un “altro”. Un altro che forse già incombeva minaccioso, un altro con cui il sè doveva scontrarsi.

Quando l’altro popolo arrivò a Monti ‘e Prama di Cabras si trovò davanti a questo “mausoleo” de is babais sardus di Monti ‘e Prama, i famosi costruttori di torri e di navi agili dalle prue a testa di cervo, o di toro, il popolo di bronzo… Non ci è dato sapere quale posto occupassero i sardi nell’immaginario di questi nuovi arrivati: sappiamo solo che i nuovi potenti, presi da una furia iconoclasta, distrussero letteralmente le sculture che li rappresentavano, al fine di annientare perfino la memoria  di una civiltà che intendevano sottomettere o che forse avevano già sconfitto.

Riuscirono nel loro intento giacchè i Giganti rimasero sepolti almeno fino al 1974 dell’era corrente: duemila anni di oblìo e oscurità. Gli scavi del ’79 fecero riemergere una quantità enorme di frammenti di statue antropomorfe, modelli di nuraghe e betili. Ma, come è noto, solo un paio di esemplari fu messo in mostra nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, il resto fu “dimenticato” nei magazzini dello stesso: appena riscoperti, gli eroi di Monti ‘e Prama ritornano sottoterra! Per circa 30 anni!

iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, contro questa ri-sepoltura dei giganti nei magazzini del Museo, si impegnò già allora a diffondere la notizia del ritrovamento delle sculture e a sensibilizzare l’opinione pubblica sul loro inestimabile valore, trattandosi di un unicum nel mediterraneo occidentale dell’epoca a cui risalgono.

Guarda il video di TeleIndipendentzia

Solo nel novembre del 2011, dopo accurati interventi di restauro, i Giganti furono finalmente rimessi in piedi e visibili, previa prenotazione, al centro per il restauro di Li Punti (SS).

Ma le peripezie dei nostri eroi non sono finite, e il lieto fine ancora non si intravede: quello di Li-Punti, essendo un centro di restauro, non può essere la loro collocazione definitiva. Il dibattito è quanto mai acceso su quale sistemazione debba essere data alle statue. I “litiganti” sono almeno tre: Sassari e Cagliari si contendono questi ospiti a lungo trascurati, Cabras ne rivendica la paternità naturale e, di conseguenza, li vorrebbe di nuovo “a casa”.

iRS oggi vuole ribadire l’importanza dell’accesso alla visibilità di questi gioielli salvati al patrimonio storico e identitario del popolo sardo, e ritiene pertanto che le contese campanilistiche debbano presto avere una fine per lasciar spazio a decisioni concrete e realizzabili. A tal fine le risorse necessarie devono essere con urgenza convogliate alla realizzazione di una struttura ad hoc, nel territorio di Cabras.

Risulta infatti che tale obiettivo non sia così irraggiungibile poichè l’ Amministrazione Comunale di Cabras ha già mosso dei passi importanti in quella direzione. Nella seconda metà del 2011 è stato infatti bandito un concorso di idee “finalizzato alla definizione dei contenuti architettonici e paesaggistici, per la creazione di un polo museale con l’ampliamento del museo civico esistente al fine della musealizzazione del patrimonio scultoreo della necropoli di Mont’e Prama”.

Il progetto vincitore del concorso esiste già nero su bianco:

http://europaconcorsi.com/projects/196375-Polo-museale-di-Cabras

E’ nostra ferma convinzione per fin troppo tempo i Giganti siano rimasti nascosti alla conoscenza dei più e negati alla memoria della nazione sarda, nonché all’avanzamento degli studi in campo archeologico, giacché molta luce ancora deve esser fatta sull’esatta datazione e sull’effettiva funzione di queste sculture che in parte ripropongono l’iconografia dei più conosciuti bronzetti.

Campanilismi e interessi particolari sono questioni troppo infime per essere applicate a dei beni archeologici che sono patrimonio della nazione sarda e dell’umanità intera. La possibilità di visionare e studiare il complesso scultoreo nel suo insieme e, dunque, la sua indivisibilità sono gli unici criteri rilevanti nell’ organizzare il ritorno a casa degli eroi di Monti ‘e Prama.

iRS chiede pertanto che le istituzioni preposte si impegnino al compimento dell’ultimo passo necessario, che riguarda lo stanziamento delle risorse economiche e che si arrivi nel più breve tempo possibile alla sistemazione ed esposizione delle statue in una sede che ne valorizzi la bellezza e ne salvaguardi l’incolumità.

Daniela Soru – TzdE Identità e Cultura

Share.

Leave A Reply