La Scozia e l’indipendenza nel discorso di David Linden (Scottish National Party)

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Pubblichiamo la traduzione del discorso di David Linden del Scottish National Party  al congresso del SI Solidarietat Catalana del  19.02.2012 a Barcellona, unico rappresentante dalla Sardegna, il Presidente del Movimento Indipendentzia Repubrica de Sardigna , Gavino Sale.

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È un grande privilegio essere qui con voi in Catalogna. Porto con me i calorosi auguri da parte dello Scottish National Party e del popolo di Scozia. È particolarmente azzeccato ed emozionante essere qui mentre considerate quale strategia adottare sulla strada per l’indipendenza tra il 2012 e il 2014. Di sicuro, il 2014 è un anno molto entusiasmante per la Scozia e per la generazione dell’indipendenza. Come molti di voi sicuramente sapranno, il Governo Scozzese dello SNP ha preso l’impegno di tenere un referendum sull’indipendenza scozzese nel 2014.  A maggio dell’anno scorso abbiamo battuto il sistema D’hondt e abbiamo fatto qualcosa che nessun altro partito in Scozia poteva fare – abbiamo ottenuto una maggioranza assoluta in Parlamento, dandoci così l’incontestabile mandato di fare al popolo scozzese una domanda che cambierà in meglio il futuro della nostra nazione.

Quella domanda è:

Sei d’accordo che la Scozia debba essere un paese indipendente? Durante i prossimi due anni esporremo i nostri argomenti al popolo scozzese. Trasmetteremo le ragioni dell’indipendenza con speranza, con lungimiranza e con una narrazione positiva.

Il nostro lavoro finora.

Stiamo alle porte degli edifici e nei campus universitari a chiedere dell’indipendenza e, amici, le risposte sono strabilianti. Il popolo scozzese è pronto per la libertà e il popolo la partorirà. A Glasgow i sondaggi mostrano gli studenti universitari votare con maggioranze del 50 e 60 per cento a sostegno dell’indipendenza.

Nell’isola di Lewis la gente si interroga sul perchè la Scozia sia impotente in materia di pensioni e benefici. Non sull’indipendenza. A Dundee s’interrogano sul perchè, d’inverno, i pensionati debbano scegliere tra riscaldarsi e mangiare. Non sull’indipendenza. Nello Renfrewshire i diciassettenni s’interrogano sul perché la Scozia non possa dire la propria in materia di guerre illegali. Non sull’indipendenza.  Nel Telford College di Edinburgo gli studenti s’interrogano sul perchè non abbiamo le leve economiche per decidere della nostra situazione finanziaria. Non sull’indipendenza.

La Scozia nel mondo

E proprio ultimamente – nello East Dunbartonshire – la gente si interrogava sul perchè abbiamo quell’abominio che sono le armi nucleari sul fiume Clyde. Amici – non sull’indipendenza. Mai. Siamo una nazione pacifica – i tempi della guerra fredda sono finiti. Non c’è spazio, io credo, per le armi nucleari nel 21° secolo e la Scozia sarà un leader mondiale nel porre fine ad esse.

L’indipendenza è normale

La sfida per questa generazione dell’indipendenza – non solo in Scozia, ma anche in Catalogna – è parlare dell’indipendenza in termini normali. Perché l’indipendenza è normale. Quando le Nazioni Unite furono costituite, c’erano poco più di 50 paesi indipendenti nel mondo. Oggi, quella cifra è salita a quasi 200. Dei 10 paesi che hanno aderito all’Unione Europea nel 2004, la maggioranza era diventata indipendente dal 1990, e la Scozia è più grande di sei di loro. Tutte queste nazioni ora hanno un posto al tavolo dei vertici dell’ Europa – un diritto di cui anche la Scozia dovrebbe godere.

In Scozia i politici anti-indipendenza mentono al nostro popolo e mentiranno al fine di sminuire la Scozia. Per prima cosa dicono che la Scozia è troppo piccola. Ciò è assolutamente privo di senso. Malta ha lo stesso numero di abitanti di Edimburgo. L’isola di Man ha una popolazione di sole 80.000 persone! L’Irlanda, proprio dall’altra parte del mare ha una popolazione quasi uguale. Ed ultimo, ma non meno importante, la Norvegia ha un numero di abitanti simile, un’economia simile e risorse simili! Loro hanno investito il denaro del petrolio e hanno un alto tenore di vita.

Le conquiste della Scozia fino ad oggi.

La nostra gente non è stupida ed essa respingerà gli argomenti dei partiti contrari all’indipendenza. I partiti anti-indipendenza dicono che la Scozia è troppo stupida per essere indipendente. Ancora una volta, questo è assolutamente assurdo. Io ribatterei che noi siamo in realtà il paese più innovative del mondo. Noi abbiamo inventato:

  • Lo sportello bancomat
  • La penicillina
  • La televisione
  • Il motore a vapore
  • Il telefono

Abbiamo una lunga storia e regolarmente non combattiamo ad armi pari. La Scozia non è troppo stupida – noi saremo prosperi nel palcoscenico mondiale come una normale nazione indipendente. Poi i partiti contrari all’indipendenza dicono sempre che la Scozia è troppo povera per essere indipendente. Be’, allora perchè il Regno Unito ci tiene con sè? Non siamo di sicuro un intralcio? La verità è che la Scozia è una nazione molto ricca. Una Scozia indipendente sarebbe al 6° posto nella classifica delle nazioni sviluppate in termine di PIL pro capite. Questi non sono dati nostri, tra l’altro – ma dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.

Forse il Regno Unito vuole tenere la Scozia con sè perchè, durante i prossimi sei anni, l’Office of Budget Responsibility (Ufficio  per la responsabilità di bilancio) prevede che il Mare del Nord produrrà altri 54 miliardi di sterline in entrate erariali. La Scozia ha anche un enorme potenziale per l’energia rinnovabile che porta posti di lavora alla nostra economia e attrae investimenti internazionali.  Come voi, anche noi abbiamo un’enorme industria del turismo. Essa crea posti di lavoro e pompa miliardi nella nostra economia ogni anno. Esportiamo anche molti alimenti e bevande. Proprio la scorsa settimana sono stato ad un ricevimento sul whisky scozzese e ci è stato spiegato che il 90% del whisky scozzese sia esportato. Lo sapevate che le esportazioni da sole rendono circa 125 sterline al secondo alla bilancia commerciale del Regno Unito?

Il settore del whisky sostiene qualcosa come 35.000 posti di lavoro in Scozia, il che è piuttosto significativo. Con l’indipendenza, direi che noi potremmo avere più posti di lavoro! Ce ne sono così tanti a Londra proprio adesso. L’indipendenza significherebbe che finalmente finiremo di sovvenzionare l’economia dell’Inghilterra sud-orientale. E poi si, noi abbiamo il petrolio. Ne abbiamo ancora per 40 anni, guarda caso. Possiamo investire in un fondo petrolifero come la Norvegia, che ha risparmiato durante i periodi felici e ha attinto al suo fondo petrolifero di 300 miliardi di sterline durante la recessione.  Negli anni ’70, il Professor Gavin McCrone, un funzionario pubblico, scrisse una relazione per il Governo del Regno Unito d’allora. Nella sua relazione diceva, lo cito:

“Il paese tenderebbe ad essere in un perenne surplus ad un livello piuttosto imbarazzante e la sua valuta diventerebbe la più forte dell’Europa, con l’eccezione forse della corona norvegese. Proprio come i monarchi deposti e i leader africani hanno usato in passato il franco svizzero come un rifugio di sicurezza, così ora la sterlina scozzese sarebbe vista come una buona copertura contro l’inflazione e la svalutazione e le banche scozzesi potrebbero trovarsi inondate da un afflusso speculativo di fondi stranieri”

Andava avanti dicendo:  “Ciò che è abbastanza chiaro è che il guadagno della bilancia dei pagamenti dal petrolio del Mare del Nord sommergerebbe facilmente il deficit esistente qualsiasi sia la sua dimensione e trasformerebbe la Scozia in un paese con un sostanziale e perenne surplus”.

Amici, la relazione del Professor McCrone è stata messa sotto chiave in un archivio per 30 anni e non ha mai visto la luce del sole. Questo è il tipo di tattiche che i politici contrari all’indipendenza usavano negli anni ’70 – questo è il tipo di tattiche che stanno usando ora, nel 2012. I partiti anti-indipendenza speravano che il petrolio si esaurisse e che la causa per l’indipendenza scozzese fosse morta e sepolta. Ma la nostra causa non è mai stata più forte. Il primo ministro del Regno Unito, David Cameron, in occasione di un recente investimento della BP (British Petroleum) ad Aberdeen ha addirittura detto, e lo cito: “E’ un enorme vantaggio nazionale avere qui ad Aberdeen e nel Mare del Nord un’industria del gas e del petrolio così prospera” Londra vuole il petrolio della Scozia e noi diciamo no. Appartiene alla Scozia.

È semplicemente sbagliato dire che la Scozia non può permettersi l’indipendenza. Ad ogni modo, direi piuttosto che la Scozia non può permettersi di stare nel Regno Unito, che ci sta ostacolando. Su una base comparative internazionale la quota scozzese di debito lordo del Regno Unito nel 2012 sarebbe stata approssimativamente il 66% del PIL – più bassa di quella del Regno Unito (76%), dell’Eurozona (86%), dell’Unione Europea (80%) e del G7 (114%).

Noi possiamo possiamo prosperare economicamente, e lo faremo, come una normale nazione indipendente. Detto semplicemente, la ragione fondamentale dell’indipendenza della Scozia è che la Scozia è una nazione, e le nazioni sono meglio soddisfatte quando si governano da sé. Noi – la generazione dell’indipendenza – siamo pronti a dare vita alla libertà per il nostro popolo.  Questo tema della generazione dell’indipendenza è qualcosa che tengo molto ad approfondire stasera.

Ciascuno di noi in questa grande sala è la generazione dell’indipendenza. Questa non è solo una campagna – siamo un movimento mondiale. Non c’è dubbio che, se la Scozia diventasse indipendente, darebbe luogo ad importanti ramificazioni nel resto dell’Europa, in particolar modo qui in Catalogna. Ho seguito con grande interesse la campagna per l’indipendenza qui a Barcellona. A momenti sembrava che la vostra campagna fosse andata anche oltre la nostra! Altre volte, sembra che noi siamo molto più avanti. Tuttavia direi che, sebbene il dibattito sull’indipendenza sia cresciuto a valanga in Scozia, credetemi quando vi dico che siamo con voi – fianco a fianco – nella vostra battaglia per l’indipendenza.

Siamo la generazione dell’indipendenza – e insieme daremo vita all’indipendenza per il nostro popolo. La sfida per voi, proprio come per la Scozia, è parlare dell’indipendenza con fiducia, positività e la promessa della speranza. Le persone rispondono alla speranza, all’ambizione e a una visione positiva. L’unica affermazione più reattiva alla quale la gente risponde meglio è:

A nessuno importa di più della Scozia di quanto importi al popolo che vi abita. Perché le persone che abitano qui non dovrebbero decidere di ciò che accade nella nostra nazione? Perché decisioni che riguardano la nostra nazione devono essere prese in un Parlamento di un altro paese?

Questo argomento si sta facendo strada in Scozia e il numero delle persone intervistate che supportano l’indipendenza sta aumentando ogni giorno. Proprio due giorni fa, i bookmakers hanno ridotto drasticamente le probabilità che la Scozia diventi indipendente. La mia fede mi proibisce di scommettere, ma se io fossi uno scommettitore, punterei i miei risparmi di una vita sul fatto che la Scozia diventerà indipendente nel giro di soli due anni. Da ora al giorno del referendum non avremo riposo in Scozia, e continueremo a bussare alle porte, continueremo a proporre positivamente la causa dell’indipendenza e continueremo a guadagnare dei SI per la Scozia.

Conclusioni e dedica

La sfida di vincere l’indipendenza è una causa che dobbiamo alle persone che sono venute prima di noi. La Scozia è stata benedetta con una grande famiglia di politici nazionalisti e patrioti lungo molte generazioni. Per me personalmente, un grande amico, collega e MSP (membro del Parlamento Scozzese) nazionalista – che ora non è più con noi – Bashir Ahmed, una volta ha detto:

“Non importa da dove vieni, ciò che conta è dove stiamo andando insieme come nazione”

Questa è la visione internazionalista del mio partito, il Partito della Scozia. Porteremo Avanti quell’internazionalismo fino all’indipendenza. Bashir Ahmed faceva parte di una precedente generazione che non è più con noi. Quando il Primo Ministro, Alex Salmond, ha annunciato che il referendum si terrà nel 2014, ho iniziato a sentirmi un po’ emozionato. Così tante persone nel corso della storia hanno lavorato verso questo grande momento. Tante persone non lo vedranno, ma, amici, noi – la generazione dell’indipendenza – sì, lo vedremo. Le precedenti generazioni ci hanno affidato questa grande sfida di una vita. Una sfida che abbiamo sulle nostre spalle, una sfida da cui dipende la speranza di milioni di persone.

Noi siamo la generazione dell’indipendenza e insieme avanzeremo fino alla libertà.

Grazie.

David Linden  del Scottish National Party

Traduzione a cura di Daniela Soru – iRS Sulcis

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