Vertenza agricoltori. iRS presenzia alle aste che vanno deserte. Comunicati e rassegna stampa

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12 dicembre 2007

Come preannunciato agli organi di stampa da iRS, oggi, 11 dicembre 2007, presso il Tribunale di Cagliari, si sono svolte regolarmente le aste all’incanto dei beni dei signori Francesco Ena, Giovanna Mudu e Francesco Piras.
Le aste sono andate deserte. Nessun compratore ha versato nella giornata di ieri alcun deposito cauzionale a tutela della propria volontà di acquisto, come previsto dalla legge.
Gli avvenimenti di stamattina dimostrano inoppugnabilmente come le affermazioni del Ministro del Governo italiano De Castro, che sosteneva la tesi che le aste fossero state sospese fino a luglio 2007, siano del tutto prive di fondamento.
iRS continuerà a presenziare alle aste future ribadendo le gravi responsabilità della classe politica e dell’apparato finanziario nella crisi dell’intero comparto dell’agricoltura sarda.

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Comunicato iRS del 10/12/2007

Come iRS ha denunciato nei giorni scorsi, il tam tam mediatico effettuato dal Banco di Sardegna e dall’Assessorato all’Agricoltura, finalizzato a far credere che la sospensione delle aste fosse ormai un fatto acquisito, si è rivelato del tutto privo di fondamento.
In data 11 Dicembre alle ore 9 si terrà infatti la vendita all’incanto dei beni degli agricoltori Piras Francesco, Ena Salvatore e Mudu Giovanna.
Come ha già fatto nei giorni passati, iRS presenzierà alle aste con una folta delegazione al fine di smascherare e rendere pubblici gli eventuali acquirenti che intendessero sciacallare sui beni di queste famiglie, messi all’asta a causa della dissennata politica creditizia attuata dalla Regione negli ultimi 20 anni.
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Isgàrrica s’artìculu: 2007-12-12 – Vertenza agricoltori. iRS presenzia alle aste

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ALTRA DOCUMENTAZIONE SUL TEMA

Video, articoli e rassegna stampa 1.
Video, articoli e rassegna stampa 2.

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LA NUOVA SARDEGNA | di Antonello MARRAS | 12/11/2007

Sale (Irs): «Stiamo vigilando perché i contadini non perdano le imprese»

DECIMOPUTZU. Prosegue l’iter delle aste giudiziarie per alcune aziende agricole sarde indebitate a causa dei mutui a tasso agevolato poi bloccati dall’Unione europea che li ha considerati aiuti di Stato. Ieri erano fissate quattro vendite: due procedimenti sono stati sospesi mentre in altri due casi l’asta è andata deserta e gli atti sono stati rimessi al giudice di esecuzione. Nei scorsi giorni altre quattro vendite sono state sospese. Per questi agricoltori ci sarà da attendere sino a marzo, aprile o addirittura sino a settembre 2008 e non vi saranno più ribassi sul prezzo base senza che ci sia un intervento diretto del giudice. Intanto altre vendite sono fissate per martedì 18.

«Le aste, come si vede, non sono state bloccate», ha commentato il leader dell’Irs, Gavino Sale, presente in tribunale a Cagliari insieme agli agricoltori e ad una delegazione del movimento indipendentista, diciamo che c’è stato un processo di rallentamento, ma sinora abbiamo sentito solo chiacchere. Attendiamo – ha concluso – il 15 dicembre, giorno in cui dovrebbe essere discusso alla Camera l’amendamento alla Finanziaria che dovrebbe dare speranze agli agricoltori sardi». La presenza di Sale e dei militanti dell’Irs, (con tanto di macchina fotografica per riprendere gli eventuali acquirenti), hanno insomma scoraggiato i potenziali compratori.

Questo aspetto però, se da un lato fa percepire una sensazione di ottimismo e solidarietà agli agricoltori, dall’altro non li tranquillizza per nulla, almeno sino a quando il passaggio definitivo della legge finanziaria nazionale non sancirà l’interruzione temporanea sino al 30 di luglio 2008, il blocco delle aste. Intanto domani mattina, Gianni Fabris e Riccardo Piras, rispettivamente coordinatori nazionale e regionale Sardegna di Altragricoltura, saranno ascoltati presso la commissione agricoltura al Senato, nella due giorni indetta dall’autorità parlamentare allo scopo di fare il punto sulla situazione del comparto zootecnico della Sardegna. In più di una occasione, Fabris si è detto fiducioso circa la decisione da parte della commissione predetta sul conferimento dell’incarico a tre esperti opportunamente individuati e nominati, che trovino adeguate soluzioni di natura politica all’emergenza Sardegna.

Sempre questa settimana, alla camera, vi sarà l’apertura di una indagine conoscitiva che durerà quattro mesi, nel corso dei quali di darà il via ad uno studio sulla situazione nazionale del comparto, allo scopo di individuare anche in questo caso, soluzioni che non siano dei palliativi ma che vadano alla radice del problema e risollevino le sorti di un mondo, quello agricolo e dell’allevamento che è parte importante di una vasta area della nazione.

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L’UNIONE SARDA | di Emanuele DESSI’ | 12/11/2007

Aste, lo stillicidio continua

Al Tribunale di Cagliari proseguono i “tentativi” per vendere all’asta le aziende agricole. L’Irs: serve una legge.

Aste deserte per mancanza di compratori. Il Tribunale di Cagliari continua a ospitare gli esperimenti di vendita del patrimonio immobiliare degli agricoltori travolti dal peso dei debiti. Ieri, davanti al giudice, si sono presentati Salvatore Ena e Francesco Piras di Decimoputzu e Antonio Atzeni di Sestu. Davanti all’aula delle esecuzioni immobiliari c’era anche una delegazione dell’Irs, guidata dal leader Gavino Sale: «Vogliamo vedere in faccia chi desidera l’azienda d’altri….».

Gavino Sale è perplesso. «Le aste sono andate deserte: nessun compratore ha versato depositi cauzionali a tutela della propria volontà di acquisto. Ma questo dimostra una cosa: le aste sono state bloccate a parole, di fatto il giudice va avanti. È necessario un provvedimento di legge che blocchi davvero questo meccanismo perverso».

LA FINANZIARIA. La commissione Bilancio del Senato ha approvato qualche settimana fa un emendamento alla Finanziaria che congela tutto sino al 31 luglio 2008, ma è necessaria l’approvazione in aula. Nell’attesa, l’Irs, fa sapere Sale, «continuerà a presenziare alle aste, ribadendo le gravi responsabilità della classe politica e dell’apparato finanziario nella crisi dell’intero comparto agricolo della Sardegna». Il coordinatore del Comitato contro il G8 in Sardegna, Elia Pillai, evidenzia che «in India gli agricoltori vengono cacciati dalle loro terre a colpi di manganello, qui facendo leva sulle legge. Non è accettabile».

IL RACCONTO. Francesco Piras, 58 anni, serricoltore di Decimoputzu, ieri aveva all’asta la casa. «Sono qui, in pratica, ogni due mesi». Tutta colpa, spiega, di due prestiti di conduzione, uno da 20 e uno da 40 milioni di lire. «Quello da 20, contratto con la legge 44, l’ho estinto girando al Banco di Sardegna gli indennizzi della virosi del pomodoro, ovvero soldi che ci sono stati dati come sostentamento per non aver potuto produrre a causa di un insetto che ha distrutto il raccolto. Per l’altro», dice Piras, «sono ancora in bilico».

LA LEGGE-BEFFA. Alla fine dell’88 il Consiglio regionale approvò una legge (la 44) per consentite alle imprese agricole (in difficoltà economiche dimostrabili) di contrarre mutui o prestiti a tasso agevolato. Ne beneficiarono in più di 5.000. La Ue, dopo una procedura di infrazione, cassò la 44: mai notificata a Bruxelles e contraria al principio della libera concorrenza. Risultato: dal primo gennaio ’97 le banche hanno applicato il tasso pieno (dal 2-3% al 13-15%) e la Regione ha chiesto agli agricoltori la restituzione dei fondi pubblici investiti per abbattere i tassi. […]

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