Istruzione e legge sul cinema

0

19 dicembre 2005

C’è una cosa che l’autonomismo non potrà mai fare: dare dignità alla cultura sarda. Dare piena dignità alla cultura, alla storia, all’intelligenza passata e presente dei sardi. È una specie di maledizione che la classe politica sarda si porta appresso e che colpevolmente scaraventa sulla Sardegna tutta: è lo spettro dell'”incoscienza suicida” che si portano appresso e che gli aleggia attorno. Quello che ci ricorda che questa Sardegna piccola, triste e “regionalizzata” è nata dalla castrazione della Nazione sarda, dalla rinuncia a far valere creativamente la nostra diversità, il nostro diritto all’autodeterminazione.

La maledizione, dopo i famigerati tagli all’editoria sarda dei mesi scorsi, si è compiuta di nuovo in questi giorni: il progetto sull’istruzione prima, in cui a stento si parla di Sardegna e nulla si dice della storia della Nazione sarda e della nostra lingua, e l’impallinatura della legge sul cinema, che doveva garantire il futuro di quella che è oggi una delle migliori vetrine internazionali della nuova cultura sarda, sono lì a dimostrarci i limiti profondi di questa classe dirigente. E pensare che non è nemmeno la peggiore possibile!

Che dire del resto? Nata, cresciuta (e forse destinata a morire) italiana, buona parte della classe dirigente attuale non è capace di fare un salto di qualità e iniziare a pensare per la Sardegna: a pensare da sardi, a pensare da Nazione. E non ci si dica che non capiamo la politica, che dietro a queste mosse ci sono ben più terreni interessi, ci sono avvertimenti, ci sono scontri, ci sono lotte partitiche e di potere. È proprio perché sappiamo tutto ciò che non possiamo capire come si possa affidare all’autonomismo incosciente, suicida e famelico il governo della Sardegna, della nostra terra, il nostro primo e unico interesse.

È per tutto questo che iRS è vicina a tutte le cittadine e i cittadini sardi che esprimono stupore, rammarico e sdegno per questa insensibilità della politica sarda verso quanto di buono si produce e si potrebbe produrre in Sardegna. iRS garantisce la sua solidarietà e la sua volontà di agire insieme con tutti quegli insegnanti, registi, scrittori, musicisti, editori, artisti e produttori di cultura in generale che vogliono lavorare per una cultura sarda forte e dinamica, antica e nuovissima al contempo.

Per questo iRS continuerà a lavorare per portare avanti un progetto ambizioso: un progetto già iniziato e che già ha riscosso l’interesse e l’adesione di molti operatori del settore culturale: la convocazione degli “Stati Generali della Cultura e dell’Arte in Sardegna”.

Un’occasione per dibattere e affrontare insieme i problemi pratici, economici, legislativi legati al settore culturale. Un’occasione per riflettere sulle implicazioni antropologiche e filosofiche del nostro produrre cultura, del nostro continuo lavoro di traduzione della tradizione. Un’occasione per rimettere, tutti insieme, la Nazione sarda in cammino.
_

_

Isgàrrica s’artìculu: 2005-12-19 – Istruzione e legge sul cinema
_

Share.

Leave A Reply