Basta sfratti! Il Consiglio Regionale deve intervenire.

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Nella giornata di oggi a San Gavino Monreale si è verificato l’ennesimo tentativo di sfratto coatto. In questa circostanza è toccato alla famiglia Corona che, oltre al dramma della perdita dell’appartamento, è composta da una persona disabile e una cardiopatica. L’esecuzione è stata solo rinviata grazie alla presenza di numerosi cittadini e associazioni che si sono opposti allo sgombero.

Ma a San Gavino si è rivista la solita scena che questi momenti comportano: lo schieramento delle forze dell’ordine a fronte di una famiglia che al contrario andrebbe aiutata e tutelata nell’esercizio dei suoi diritti fondamentali. Questo modus operandi da parte dello Stato è inaccettabile.

In Sardegna esistono migliaia di casi simili. Drammi che si consumano tra le mura di casa e che non sempre vengono a galla. La crisi economica non ha fatto altro che acuire il numero degli sfratti e degli immobili messi all’asta all’interno di un sistema di norme rigido che, per essere eseguito, spesso ricorre all’uso della forza in quanto lontano da ogni criterio di giustizia sociale. Ma nel frattempo centinaia di case, aziende e terreni vengono quotidianamente messi all’asta o sottratti ai proprietari originali.

Alcune recenti normative hanno introdotto dei criteri che potrebbero, in alcuni casi e sotto particolari condizioni, aiutare a trovare una soluzione a chi si trova invischiato in situazioni del genere. E’ il caso dell’articolo 164 bis della Legge n. 162/2014 che recita: “Quando risulta che non e’ più possibile conseguire un ragionevole soddisfacimento delle pretese dei creditori, anche tenuto conto dei costi necessari per la prosecuzione della procedura, delle probabilità di liquidazione del bene e del presumibile valore di realizzo, è disposta la chiusura anticipata del processo esecutivo”.

Questa legge per la prima volta permette al Giudice dell’Esecuzione di estinguere la procedura qualora il prezzo del bene dovesse scendere oltre una determinata soglia. La norma in questione prevede che, qualora il giudice ravvisi l’ impossibilità di conseguire un ragionevole soddisfacimento delle ragioni dei creditori, anche tenuto conto dei costi necessari per la prosecuzione della procedura, delle probabilità di liquidazione del bene e delle probabilità di realizzo, disponga la chiusura anticipata del processo esecutivo.

iRS presenterà una interrogazione affinché questa norma venga fatta rispettare in Sardegna, laddove possibile, attraverso un monitoraggio dell’applicazione di tale normativa; verificando anche in che modo i giudici dei tribunali sardi stanno utilizzando il criterio di discrezionalità.

E’ tempo che Giunta e Consiglio regionale si facciano carico del problema degli sfratti e delle aste in modo da tutelare, attraverso apposite leggi, i cittadini sardi. Questa è una vera e propria emergenza sociale.

E’ vergognoso che una persona con disabilità venga messa nelle condizioni di poter essere cacciata con la forza dalla propria abitazione. Questo è lo Stato che perde e che agisce contro i propri cittadini.

iRS si farà promotore, in tutte le sedi possibili così come è accaduto negli ultimi dieci anni, di tutte le iniziative che non permettano più la perdita ingiustificata e lontana da ogni criterio di giustizia sociale di beni immobili, come per esempio la prima casa, attraverso aste/sfratti che non tengono conto delle difficoltà reali di migliaia di famiglie.

iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna

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