Un mare di ragioni contro Tirrenia. Comunicato di iRS sulla situazione dei trasporti sarda

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14 dicembre 2007

La società Tirrenia è controllata interamente dallo Stato italiano e riceve aiuti pubblici per collegare la nazione sarda con l’Italia stimabili in circa 200 milioni di Euro all’anno. Una situazione stravagante in cui il controllato è anche il controllore, in cui il committente è anche il commissionario.
Questa convenzione autoreferenziale ha termine nel 2008 ed è stata già dichiarata illegale dall’Unione Europea in quanto considerata concorrenza sleale nei confronti di altri operatori. Nonostante questo lo Stato italiano è intenzionato a prolungare questa convenzione tendenzialmente monopolistica che tende ad inibire la concorrenza e quindi l’elevazione degli standard di qualità della navigazione.

La Tirrenia deve la sua esistenza all’esistenza della Sardegna. Questo fatto è palese ma paradossalmente i soggetti sindacali e politici fingono di ignorarlo.

iRS ritiene che la presenza della Tirrenia abbia ritardato di almeno 30 anni lo sviluppo economico e turistico della Sardegna e, in particolare, lo sviluppo del porto di Cagliari. Anche a livello occupazionale la Tirrenia non ha in alcun modo aiutato il progresso sardo: solamente il 5% degli equipaggi è composto da sardi. Aggiungiamo che a bordo delle unità navali Tirrenia c’è una assoluta mancanza di prodotti sardi e non è rintracciabile alcun tipo di relationship economica con aziende sarde che operano nelle vicinanze dei porti.

iRS ricorda che la sede fiscale della Tirrenia non è in Sardegna. Questo comporta che neanche un centesimo delle tasse pagate dalla compagnia di navigazione sia versato nelle casse sarde. Nonostante questo il 90% del fatturato della Tirrenia Navigazione SpA è ottenuto grazie al traffico da e per la Sardegna.

La situazione è grottesca e paradossale. Ma c’è di più. Il Segretario nazionale del Sindacato Autonomo Federmar-Cisal ha avuto modo di dichiarare di volersi rifiutare di emettere biglietti a clienti sardi. Una dichiarazione razzista che non merita di essere discussa se non nelle sedi opportune: in tribunale.
iRS chiede la rimozione o le dimissioni del sindacalista e ammonisce nuovamente l’intera categoria sindacale italiana a non perseguire nell’anteporre sistematicamente, direttamente o indirettamente, gli interessi dello Stato italiano e i propri a quello della collettività della nazione e del popolo sardi.

Nel mentre la classe politica unionista trova il coraggio di dividersi su un argomento di questo tipo troppo impegnati nella difesa dell’interesse dello Stato italiano rispetto a quello della nazione sarda.

iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna è sempre più convinta della reale possibilità di avere una compagnia di navigazione di bandiera sarda e si dichiara favorevole all’apertura del mercato per un regime di concorrenza che veda competere lealmente fra loro le migliori società di navigazione per favorire un miglior servizio a migliori prezzi per tutti quei cittadini sardi che viaggiano per lavoro o per svago.

iRS metterà in opera azioni civili e nonviolente per informare i sardi su questa paradossale situazione. Per informare su chi, come e perché eventualmente favorirà il prolungamento del regime di monopolio di Tirrenia.

TzdE iRS-Trasporti
Giulio Cherchi
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Isgàrrica s’artìculu: 2007-12-14 – Un mare di ragioni contro Tirrenia
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RASSEGNA STAMPA

ALGUER.IT

Tirrenia, un coro unanime: Stop al monopolio
La Regione chiede un bando internazionale che assegni le rotte in continuità territoriale

CAGLIARI – Il cattivo servizio per passeggeri e merci della Sardegna e gli altissimi costi di quella che appare sempre di più come una vera e propria servitù, sono sempre i punti alla base delle richieste della Sardegna al Governo italiano per mettere un punto al monopolio Tirrenia. La Regione è alla testa di un movimento crescente che chiede che non sia rinnovata la convenzione alla compagnia delle Partecipazioni Statali. Continua a crescere il movimento contro il rinnovo della convenzione dello Stato con la Tirrenia per le rotte dal Continente alla Sardegna e viceversa. La questione, risollevata dalla Giunta Regionale, posta dal presidente Soru al Governo e ripresa da un’iniziativa del capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Antonello Soro, è di nuovo all’ordine del giorno per le forti pressioni esercitate da molti ambienti per la proroga della convenzione, in scadenza alla fine del 2008, sino a tutto il 2012. Il presidente della Regione ne ha parlato nei giorni scorsi in una conferenza stampa con l’assessore Broccia, e poi in una intervista al quotidiano “La Repubblica”. L’assessore ai Trasporti ha già riferito in Consiglio Regionale e la Commissione Trasporti, presieduta da Stefano Pinna, ha votato una risoluzione che invita il Parlamento ed il Governo a muovere i passi necessari in direzione del blocco della proroga della convenzione con la Tirrenia. Nei giorni scorsi avevano già preso posizione il sindacato regionale Cgil, l’Api sarda e le organizzazioni artigiane; oggi è la volta dell’Irs Indipendenzia Repubblica de Sardigna, e di moltissimi cittadini sardi molti dei quali emigrati.

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