Dirindin, Forza Italia e Beppe Grillo: riflessioni di F.Sedda sull’indipendentismo non nazionalista

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di Franciscu Sedda

Alla luce delle recenti dichiarazioni dell’Assessore alla Sanità della Regione Sarda Nerina Dirindin (vedi articolo de La Nuova Sardegna qui allegato) e alla luce delle reazioni dei consiglieri sardi di Forza Italia, Franciscu Sedda commenta: “Leggendo quanto scritto oggi da La Nuova Sardegna circa le dichiarazioni dell’assessore Dirindin durante un’aspro confronto coi sindacati e le susseguenti reazioni dei consiglieri di Forza Italia viene da pensare che siamo all’assurdo. L’assessore Dirindin si lascia scappare una frase degna del periodo delle commissioni sul banditismo e dell’industrializzazione forzata, quando i rappresentanti dello Stato italiano con la complicità dell’autonomismo sardo non si mettevano problemi a denigrare la cultura pastorale e contadina dei sardi, considerati incivili, retrogradi, se non direttamente e naturalmente “delinquenti”.

“A completare la farsa – aggiunge – arriva la risposta dei consiglieri sardi di Forza Italia (Forza ITALIA, il partito più supino e prostrato a un “padrone” italiano!) che senza senso del ridicolo si ergono a paladini della dignità dei sardi e chiedono di cacciare il “proconsole savoiardo”.

Continua Sedda: “Mentre Beppe Grillo, con la sua sensibilità che ricorda il mai troppo compianto Fabrizio de André, invita Gavino Sale nel suo spettacolo e incita a votare iRS per cambiare la Sardegna non ci resta che tirare le somme e constatare una cosa: qui non si tratta di mandar via savoiardi o italiani, si tratta di bandire dalla Sardegna la stupidità, l’ipocrisia e l’arroganza, da qualunque parte arrivino, sia che a farsene portatori siano sardi, italiani o altro”.

Per rimarcare la posizione di iRS sul nazionalismo e sul tipo di indipendentismo che iRS incarna, Franciscu Sedda, co-fondatore di iRS e componente dell’Esecutivo Nazionale afferma: “Indipendentismo non nazionalista vuol dire questo, vuol dire credere nell’intelligenza di tutti, nel fatto che la Sardegna può e deve attirare e ospitare le migliori sensibilità mondiali, deve diventare una fabbrica di creatività e cultura: una nuova agorà planetaria fondata sull’indipendenza, il rispetto, la giustizia, la solidarietà, il benessere (intimo e materiale) condiviso.

Indipendentismo moderno, come quello che iRS propone, significa credere nella possibilità di un innalzamento collettivo della qualità della vita in Sardegna, in un innalzamento della qualità di chi vive in e per la Sardegna.

Per questo crediamo che anche la Dirindin e i poveri forzisti possano col tempo migliorare, cambiare, divenire sardi, davvero parte della nazione sarda, e partecipare a questa nuova nostra agorà. Per meritarselo però inizino a dare dei segni concreti: l’assessore ulivista inizi a controllarsi e ad abbandonare triti stereotipi; i consiglieri pseudo-sardi di Forza Italia a guardarsi allo specchio prima di parlare. Per quanto riguarda quello che un giorno sarà il loro ex-padre padrone le speranze di diventare parte della nazione sarda sono davvero poche. Ma siamo sicuri che a quel punto questi sempre orgogliosi consiglieri sardi non lo rimpiangeranno”, ha concluso il rappresentante indipendentista.

21/06/2007

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Dichiarazioni dell’Assessore Dirindin: La Nuova Sardegna, 21-06-2007

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Isgàrrica s’artìculu: 2007-06-21 – Dirindin, Forza Italia e Beppe Grillo

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